La boheme

La Bohème (libretto)

Atto 1

(Rodolfo)
Non sono in vena.
Chi è là?

(Mimì)
Scusi.

(Rodolfo)
Una donna!

(Mimì)
Di grazia,
mi si è spento
il lume. Vorrebbe…?

(Rodolfo)
S’accomodi un momento.

(Mimì)
Non occorre.

(Rodolfo)
La prego, entri.
Si sente male?

(Mimì)
No… nulla.

(Rodolfo)
Impallidisce!

(Mimì)
Il respir…
Quelle scale…

(Rodolfo)
Ed oracome faccio?…
Così!
Che viso da malata!
Si sente meglio?

(Mimì)
Sì.

(Rodolfo)
Qui c’è tanto freddo.
Segga vicino al fuoco.
Aspetti..
un po’ di vino…

(Mimì)
Grazie…

(Rodolfo)
A lei.

(Mimì)
Poco, poco.

(Rodolfo)
Così?

(Mimì)
Grazie.

(Rodolfo)
Che bella bambina!

(Mimì)
Ora permetta
che accenda il lume.
È tutto passato.

(Rodolfo)
Tanta fretta?(Mimì)
Sì.
Grazie. Buona sera.

(Rodolfo)
Buona sera.

(Mimì)
Oh! sventata!
La chiave della stanza
dove l’ho lasciata?

(Rodolfo)
Non stia sull’uscio;
il lume vacilla al vento.

(Mimì)
Oh Dio!
Torni ad accenderlo.

(Rodolfo)
Oh Dio!… Anche il mio s’è
spento!

(Mimì)
E la chiave ove sarà?…

(Rodolfo)
Buio pesto!

(Mimì)
Disgraziata!

(Rodolfo)
Ove sarà?(Mimì)
Importuna è la vicina…

(Rodolfo)
Ma le pare?…

(Mimì)
Importuna è la vicina…

(Rodolfo)
Cosa dice, ma le pare!

(Mimì)
Cerchi.

(Rodolfo)
Cerco.

(Mimì)
Ove sarà?…

(Rodolfo)
Ah!

(Mimì)
L’ha trovata?…

(Rodolfo)
No!

(Mimì)
Mi parve…

(Rodolfo)
In verità…

(Mimì)
Cerca?

(Rodolfo)
Cerco!

(Mimì)
Ah!

(Rodolfo)
Che gelida manina!
Sela lasci riscaldar.
Cercar che giova?
Al buio non si trova.
Ma per fortuna
è una notte di luna,
e qui la luna l’abbiamo vicina.

Aspetti, signorina,
le dirò con due parole
chi son, che faccio e come vivo.
Vuole?

Chi son? Sono un poeta.
Che cosa faccio? Scrivo.
E come vivo? Vivo.
In povertà mia lieta
scialo da gran signore
rime ed inni d’amore.
Per sogni, per chimere
e percastelli in aria
l’anima ho milionaria.
Talor dal mio forziere
ruban tutti i gioielli
due ladri: gli occhi belli.
V’entrar con voi pur ora
ed i miei sogni usati
e i bei sogni miei
tosto son dileguar!
Ma il furto non m’accora,
poiché vi ha preso stanza
la dolce speranza!
Or che mi conoscete,
parlate voi. Deh, parlate.
Chi siete?
Via piaccia dir?

(Mimì)
Sì.
Mi chiamano Mimì,
ma il mionome è Lucia.
La storia mia è breve.
A tela o a seta
ricamo in casa e fuori…
Son tranquilla e lieta
ed è mio svago
far gigli e rose.
Mi piaccion quelle cose
che han sì dolce malìa,
che parlano d’amor,
di primavere,
che parlano di sogni
e di chimere,
quelle cose che han nome poesia…
Lei m’intende?

(Rodolfo)
Sì.

(Mimì)
Mi chiamano Mimì,
il perché non so.
Sola, mi fo ilpranzo
da me stessa.
Non vado sempre a messa,
ma prego assai il Signore.
Vivo sola, soletta
là in una bianca cameretta:
guardo sui tetti e in cielo;
ma quando vien lo sgelo
il primo sole è mio
il primo bacio dell’aprile è mio!
Germoglia in un vaso una rosa…
Foglia a foglia l’aspiro:
Cosi gentile
il profumo d’un fiore!
Ma i fior ch’io faccio,
ahimè,
il fior ch’io faccio
ahimè! Nonhanno odore.
Altro di me non le saprei narrare.
Sono la sua vicina
che la vien fuori d’ora a importunare.

(Schaunard)
Ehi! Rodolfo!

(Colline)
Rodolfo!

(Marcello)
Olà. Non senti?
Lumaca!

(Colline)
Poetucolo!

(Schaunard)
Accidenti al pigro!

(Rodolfo)
Scrivo ancor tre righe a volo.

(Mimì)
Chi son?

(Rodolfo)
Amici.

(Schaunard)
Sentirai le tue.

(Marcello)Che te ne fai lì solo?

(Rodolfo)
Non sono solo. Siamo in due.
Andate da Momus, tenete il posto,
ci saremo tosto.

(Marcello, Schaunard & Colline)
Momus, Momus, Momus,
zitti e discreti
andiamocene via.

(Marcello)
Trovò la poesia.

(Rodolfo)
O soave fanciulla,
o dolce viso
di mite circonfuso alba lunar
in te, vivo ravviso il sogno
ch’io vorrei sempre sognar!

(Mimì)
Ah, tu…